Crediti
Coreografia e interpretazione Chiara Ameglio
Regia e drammaturgia Chiara Ameglio e Marco Bonadei
Realizzazione maschera Marco Bonadei
Produzione Fattoria Vittadini
Data e luogo
SABATO 04 SETTEMBRE | Villa Comunale R. Livatino | h 19.00
Sinossi
Nel 2018 nasce “Indagini sulla mostruosità”, un progetto che sviluppa una ricerca personale che parte e si genera dalla figura del mostro e che si dirama nelle espressioni, nelle estetiche e nell’analisi dell’anomalia come strumento per interpretare la realtà.
Un “contenitore” in cui sviluppare una trilogia sul tema del mostruoso, performance e progetti di formazione.
TRIEB_Estratto si sviluppa nel 2019, una performance in maschera Site Specific pensata per spazi esterni e interni non teatrali (giardini, boschi, strade, appartamenti, musei) ed è un focus su uno dei mostri che appaiono nello spettacolo TRIEB_L’Indagine, primo capitolo della ricerca.
Come uno SPIN OFF cinematografico, ci concediamo il tempo di approfondire la storia di questa singolare creatura mostruosa dalla fragilità ostentata, una divinità vecchia e stanca, un dio/demone bellissimo mosso da compassione e disumano asservimento che, come un timido mendicante, sembra portare sulle sue spalle tutte le fatiche del mondo, cadendo nell’errore, vinto dall’impulso.
Il suo limite è la sua direzione, la sua spinta di volontà la sua pena.
Sarà proprio il mostro nel suo lento procedere, simbolo di un cammino desiderato, ostinato e senza tempo, a rilevarci qualcosa di profondamente umano.
Dov’è la sua tana? Il mostro potrebbe vivere ovunque, più vicino di quanto pensiate…
Dove si nasconde? Forse proprio dentro voi stessi…
Lasciamo che la maschera, realizzata da Marco Bonadei, sia lo strumento attraverso cui il mostro si rilevi, permettendo un’immersione in uno stato performativo sensibile, di trasformazione e metamorfosi del corpo che la indossa. E’ la maschera che ci indica la strada, che “ci muove” e guarda il mondo, che ci suggerisce come agire sullo spazio, come abitarlo, in una bolla di astrazione in bilico tra l’umano e il mostro.
Gli spettatori saranno fruitori del suo passaggio, testimoni della sua rivelazione, chiamati ad avvicinarsi, inglobati nel sentiero che percorre, forse inconsapevolmente anche attratti dalla creatura fantastica mossa da qualcosa di dannatamente famigliare…
Lasceremo che la struttura drammaturgica si “conceda” allo spazio che la ospita, che la storia del mostro si plasmi e si ristrutturi ogni volta, a seconda del contesto, del paesaggio, del luogo o luoghi a disposizione.
La performance può essere itinerante, oppure divisa in due parti separate (come nel video allegato): la creatura si risveglia e poi scompare, lanciando che il pubblico possa seguirla in altro luogo dove ricomparirà in una nuova forma, sorprendentemente e inaspettatamente.