STIZZA

Crediti

progetto del Collettivo SicilyMade

coreografia e interpretazione Luigi Vilotta

montaggio musicale Nicolò Cravotta

set e costumi Luigi Vilotta

produzione IN ARTE / CSM

in collaborazione con Performare Festival

con il sostegno di Regione Siciliana Ass.to del Turismo, Sport e Spettacolo

progetto in residenza presso Teatro Coppola Catania, CCN Ballet du Nord Roubaix Francia, Scenario Pubblico Centro Nazionale di Produzione della Danza Catania

piece per spazi teatrali

anno 2019

durata 21’

Sinossi

“STIZZA è un lavoro che nasce attingendo anche dal mio personale patrimonio mnemonico, fatto di ricordi, sensazioni ed esperienze dirette, che hanno necessità di uscire dalla comfort zone in cui erano ben inserite, per sperimentarsi anzitutto nel mio corpo.”
Luigi Vilotta

Stizza nasce da una riflessione verso quella parte di patrimonio demoetnoantropologico, che è la base della società siciliana, della cultura popolare.
La parola stizza vuol dire piccola parte, d’acqua o di un liquido in generale. In italiano potremmo tradurla con goccia, anche se in siciliano, abbraccia più significati.
Una stizza è stizza solo quando termina il proprio ciclo. Essa diventa visibile solo dopo essere precipitata a terra o sulla nostra pelle, cioè quando muore o apparentemente muore, divenendo così un sacrificio, un suicidio, quindi morte, passaggio e tappa inevitabile nelle nostre vite.

La Morte nella cultura siciliana ma soprattutto nell’entroterra, riveste un ruolo importante, essa viene messa in scena, come monito o come esaltazione, qui la Morte trionfa. Stizza è un’ urgenza che deve essere raccontata, è un’esperienza, un viaggio tra simboli e figure e sulla loro funzione nella nostra società di oggi, è il passaggio dalla morte alla rinascita, dall’Ade ai campi Elisi, è il divenire ciclico che segna le nostre quotidianità.

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