NIUIÒRC NIUIÒRC

Crediti

scritto, diretto ed interpretato da Francesco Foti

co-produzione IN ARTE Associazione Culturale e Francesco Foti

con il sostegno di Regione Siciliana Ass.to del Turismo, Sport e Spettacolo

 

pièce per spazi teatrali

anno 2019

durata 75’ c.a.

Sinossi

Nel 2019 IN ARTE riallestisce in coproduzione con Francesco Foti lo spettacolo Niuiòrc Niuiòrc, presentato per la prima volta nel 2011.

“Le persone non fanno i viaggi.
Sono i viaggi che fanno le persone”
John Steinbeck

Uno spettacolo è un viaggio. In questo caso, un viaggio che parla di un viaggio. Un viaggio dentro New York e dentro il protagonista.
One Man Show nel senso più compiuto del termine, questo atto unico vede in scena insieme all’attore solo due oggetti, uno sgabello e un quaderno, fedele compagno d’avventura, che imprevedibilmente si trasformano in un universo fisico di elementi. Una spumeggiante colonna sonora, come in un film, accompagna il protagonista nel suo percorso, arrivando con lui nel cuore della Grande Mela. La città che più di ogni altra fa parte dell’immaginario collettivo, appare improvvisamente sotto una luce nuova e unica: quella degli occhi del protagonista, che si perde nelle strade, nei locali e nei parchi di Manhattan, per poi ritrovarsi seguendo il filo di un racconto ritmato, divertente, tenero, e mai scontato.
Il testo è basato su appunti di viaggio e del viaggio racconta l’avventura: l’esplorazione di New York da parte di un giovane cinquantenne un po’ spaesato, per la prima volta solo in balia della variegata metropoli –
e di sé stesso. La storia è dunque quella di un percorso di formazione, in cui il protagonista scopre un mondo nuovo finendo inesorabilmente per scoprire un nuovo sé.
La vicenda è costruita come una sequenza di sketches, nel senso letterale di schizzi, ritratti della quotidiana urbanità, fatta dell’abbondante e multiforme materia umana che si riversa sui marciapiedi newyorkesi. Quelli che popolano Niuiòrc Niuiòrc sono personaggi al limite del surreale, vicini al fumetto e al tempo stesso profondamente umani e ‘normali’ nella loro peculiarità. Sono disegnati sintetizzandone i tratti in pochi gesti, per identificarli e fissarli indelebilmente nella memoria collettiva del pubblico.

In un montaggio quasi cinematografico, luci e musica sono gli strumenti utilizzati in modo sincopato per incorniciare brevi scene e fulminanti rivelazioni: l’arrivo, il primo giorno di scuola, l’hotel, il ristorante, la panchina di Central Park. E soprattutto gli incontri con i ‘piccoli’ ed indimenticabili caratteri, indispensabili per dipingere il quadro dell’immensa città, dove scoperte, delusioni, incontri, disavventure, innamoramenti sono vissuti con un candore e un senso di inadeguatezza che divertono, commuovono e suscitano una
inevitabile empatia.

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