FEMALE ESCAPE site specific

Crediti

Progetto a cura di  Collettivo Sicilymade

concept, coreografia e interpreti Amalia Borsellino, Marta Greco, Silvia Oteri

elementi scenografici Manuela Catania

produzione IN ARTE / CSM

in collaborazione con Performare Festival

con il sostegno di Regione Siciliana Ass.to del Turismo, Sport e Spettacolo

progetto in residenza presso Farm Cultural Park Favara, Teatro Comunale A. De Curtis Serradifalco

vincitore del bando Le Città Visibili, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”

 

creazione site specific e piece per spazi teatrali

anno 2021

durata 20’ c.a.

Data e luogo

SABATO 28 AGOSTO | Teatro De Curtis Serradifalco | h 21.30

Sinossi

«La memoria di ogni uomo è la sua letteratura privata»
Aldous Huxley

Personificazione femminile mitologica del ricordo. Il concetto di ricordo, della memoria del ricordo, del mezzo con il quale rievoco il ricordo; sono le fondamenta della ricerca intrapresa.
Un viaggio lungo le memorie, i racconti, gli aneddoti del sentire femminile; con lo scopo di analizzarli, in qualche modo interpretarli, al fine di approdare a una nuova e più profonda conoscenza di sé stessi.

Al ricordo è attribuito un carattere attivo e una base fisica traducibile in movimento. I ricordi sono considerati non come delle registrazioni statiche del passato, ma al contrario, come degli stati mentali in atto, pronti ad esprimersi in gesto. Il lavoro consiste nella ricerca individuale e collettiva di sensazioni fisiche provate in passato, in momenti di rabbia, dolore, felicità, piacere.

In che modo i ricordi influenzano la persona e il suo movimento?
Un percorso che attraverso l’analisi della gestualità spontanea, sosta su come il corpo reagisce al ricordo, su come cambia dopo aver attraversato ogni singola memoria. L’evidente connessione tra la memoria del sentimento e la memoria del corpo, tra il verbale e il non verbale, si pone in interazione con la ricerca e la spontaneità del movimento. Il risultato finale è una danza che viene da una letteratura privata, che si fa’ strumento, per raccontare e ricordare ciò che è stato e che, inevitabilmente, è diventato altro.

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